Il Sindaco Lucchi risponde al segretario della Cisl
Il comune di Cesena opera già in una logica di sussidiarietà
Con il suo intervento dei giorni scorsi, il segretario della Cisl cesenate Antonio Amoroso ha invitato ad aprire una riflessione sul tema del welfare associativo e della sussidiarietà, per dare un contributo al confronto aperto sul bilancio 2012. Lo ringrazio per lo spirito positivo che così ha dimostrato e con lo stesso spirito positivo provo a supportare il suo ragionamento con alcuni passaggi.
Senza dubbio, nel confronto appena avviato con sindacati e associazioni imprenditoriali per la definizione del bilancio preventivo 2012 il tema della sussidiarietà non solo è all'ordine del giorno, ma rappresenta uno dei temi centrali. Tant'è vero che abbiamo già convocato per il 12 agosto un nuovo incontro con sindacati e associazioni imprenditoriali proprio per discutere sulla qualità dei servizi, le loro tariffe e, appunto, la sussidiarietà.
Siamo consapevoli che la presa in carico collettiva dei servizi rappresenterà un elemento essenziale da considerare non solo per il bilancio 2012, ma anche per gli anni successivi. E nel dire ciò, penso in particolare alla salvaguardia dei servizi che abbiamo definito 'identitari', perché costituiscono una parte rilevantissima della nostra qualità della vita, e cioè servizi in campo scolastico, sociale e sanitario.
Vero è che partiamo da un'esperienza di sussidiarietà già operativa da molti anni, in più ambiti di rilievo.
Qualche dato per inquadrare meglio la situazione.
Nell'ambito della pubblica istruzione già da tempo sono affidati a realtà esterne vari servizi:
la refezione scolastica (affidata con formule diverse a tre cooperative) l'assistenza agli alunni con deficit grave (affidata a una cooperativa tramite appalto di servizio) i servizi di trasporto speciale e accompagnamento agli alunni con handicap (svolti da varie associazioni di volontariato tramite apposite convenzioni) i centri estivi nidi e scuole per l'infanzia (affidati al raggruppamento temporaneo d'impresa fra due coop tramite appalto di servizio) le attività estive per i minori 6-14 anni (svolte da diversi gestori, come associazioni, parrocchie, ecc e sostenute con contributi preceduti da bando) i servizi pre e post scuola e i centri educativi pomeridiani (svolti da associazioni di genitori attraverso convenzione)E naturalmente ci sono le convenzioni con gli 8 nidi privati accreditati (244 posti), con il centro per bambini e genitori (30 posti), con le 5 scuole dell'infanzia paritarie. Circa 41 i soggetti coinvolti in questo quadro (senza contare le associazioni di volontariato).
Nel campo del sociale, il ricorso a realtà esterne è ancora più alto. Di fatto praticamente tutti i nostri servizi alla persona (dall'assistenza domiciliare per gli anziani alla consegna dei pasti a domicilio, dal trasporto per i disabili ai centri diurni, alla gestione delle case protette alle comunità per i minori e i servizi territoriali per famiglie, anziani, stranieri, come il Centro Famiglie, il Centro Risorse e il Centro Stranieri) sono affidate all'esterno, mentre il Comune interviene con un ruolo di regia, indirizzo, controllo e programmazione (in stretto contatto con il terzo settore)
Complessivamente nella gestione dei servizi sono coinvolte 13 cooperative sociali e il loro numero sale a 20 se si considerano quelle che collaborano a vario titolo, mentre sono 80 le associazioni che collaborano nei vari ambiti d'intervento. Non vanno poi dimenticati i rapporti di collaborazione con le fondazioni (fondazione per l'Affitto, fondazione CrC, Fondazione Don Baronio, Fondazione Romagna Solidale e Fodnazione Maria Fantini). E infine - per completare il quadro - va comunque ricordata l'attività svolta insieme ad altri enti pubblici, come Ausl, provincia, Asp, scuole, ecc.
Questo è il quadro attuale. E, nonostante questi numeri indichino già un forte ricorso non ad una semplicistica "esternalizzazione" ma ad una collaborazione virtuosa con il nostro sistema economico - in una logica di sussidiarietà, appunto - il tema può essere sviluppato e, a questo proposito, indico due punti che reputo estremamente significativi.
In primo luogo, va sottolineato che se in questi anni abbiamo resa operativa in modo crescente la sussidiarietà, lo abbiamo fatto mantenendo sempre come punto di riferimento gli elevati standard garantiti dai servizi comunali. E mettendo assieme pubblico e privato, siamo riusciti a non far mai retrocede re il livello di servizi che fanno (dati Bil Sole 24 ore) il territorio con la più alta qualità della vita in Italia.
In secondo luogo, penso che lo sviluppo della sussidiarietà potrà e dovrà essere letto dal sistema delle imprese non solo come un mero modo per incrementare il proprio fatturato, ma piuttosto come un'occasione di partecipazione diretta al nostro sistema sociale. Scendendo nel pratico: dal momento che fare l'imprenditore nel Cesenate risulta un po' meno difficile che nel resto d'Italia, e questo anche perché i dipendenti delle nostre imprese, quando escono dal lavoro trovano sul territorio quei servizi di qualità che ci accompagnano da quando siamo bambini a quando siamo anziani, forse un salto vero in avanti potrebbe essere rappresentato da un coinvolgimento diretto del sistema delle imprese nel sostegno della rete dei servizi esistenti. Ciò anche considerando come la crisi economica aumenti le incertezze per moltissimi cittadini che hanno bisogno di sentirsi almeno sicuri per la tenuta del nostro sistema sociale.
Paolo Lucchi
Sindaco di Cesena
Ufficio stampa
Federica Bianchi
Data Ultima Modifica:
07 Ottobre 2016
Data di Pubblicazione:
22 Luglio 2011
Condividi:
Per contattare gli uffici comunali scrivi a facile@comune.cesena.fc.it
Qualora questo articolo dovesse contenere errori o inesattezze si prega di segnalarlo a redazioneweb@comune.cesena.fc.it