Arriva la ‘Carta dedicata a te’, la dichiarazione dell’Assessora ai Servizi per le persone e le famiglie Labruzzo

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“Misura utile ma iniqua, chiediamo criteri più giusti che tengano conto delle tante fragilità presenti sul territorio”

Data pubblicazione:

31 Ottobre 2025

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Come previsto dal Decreto del 30 luglio 2025 del MASAF, relativo all’individuazione dei nuclei familiari in stato di bisogno, beneficiari del contributo economico previsto dall’articolo 1, commi 103 e 104, della legge 30 dicembre 2024, n. 207, l’Inps ha trasmesso ai Comuni la graduatoria dei beneficiari della Carta ‘Dedicata a Te’, la misura nazionale finalizzata al sostegno economico delle famiglie in difficoltà.

 

Per il Comune di Cesena sono state assegnate 943 carte, cui si aggiungono quelle destinate ai nuclei familiari residenti dei Comuni della Valle del Savio. I criteri di assegnazione restano invariati rispetto agli anni precedenti. Tutte le informazioni aggiornate sono disponibili sul sito del Comune di Cesena: https://www.comune.cesena.fc.it/novita/carta-dedicata-a-te-2025-beneficiari/.

 

“È questa un’iniziativa – commenta l’Assessora ai Servizi per le persone e le famiglie Carmelina Labruzzo – che, almeno nelle intenzioni, dovrebbe rappresentare un aiuto concreto per chi si trova in situazioni di disagio. Tuttavia, analizzando i dati relativi al nostro territorio, emergono numeri e criteri di selezione che sollevano più di una perplessità. Sul territorio – prosegue l’Assessora – i beneficiari sono calati: da 1.319 nuclei dello scorso anno a 1.139 quest’anno. La giustificazione ufficiale rimanda a una media Istat secondo cui nelle nostre zone vi sarebbe un maggiore benessere. Una spiegazione che appare fragile e discutibile: perché le medie statistiche non fotografano le situazioni reali, non colgono gli scostamenti, né considerano che proprio qui il costo della vita è cresciuto in maniera significativa, incidendo duramente sulle famiglie”.

 

“C’è poi il nodo dei criteri di accesso: la carta spetta solo ai nuclei composti da almeno tre persone. Ma davvero un genitore solo con un figlio non affronta difficoltà quotidiane almeno pari, se non maggiori, a quelle di altri nuclei? La misura così concepita è utile, ma esclusiva ed escludente. A questo – continua l’Assessora Labruzzo – si aggiunge un altro limite evidente: l’importo è uguale per tutti i beneficiari, 500 euro a nucleo, senza differenze legate al numero dei componenti, alla presenza di persone con disabilità o alla fascia Isee. Una scelta che ignora le differenze di bisogni, di fragilità, di contesti familiari”.

 

“Infine, siamo di fronte a un sostegno una tantum, che se da un lato porta sollievo immediato, dall’altro non contribuisce a costruire percorsi di capacitazione e autonomia delle famiglie. È una risposta di tipo assistenziale, che non si inserisce in una strategia più ampia di promozione sociale, inclusione e pari opportunità. Come Amministrazione locale continueremo a fare la nostra parte per sostenere le famiglie con strumenti più mirati, equi e continuativi. Ma non possiamo tacere di fronte a scelte nazionali che rischiano di apparire più come un’operazione di facciata che come un investimento strutturale sulle persone”, conclude.

Ultimo aggiornamento: 31/10/2025, 11:31

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