Descrizione
Il 18 agosto ricorre l’anniversario dell’eccidio fascista di Ponte Ruffio di Cesena dove, nel 1944, vennero fucilati: Arnaldo Gaza, Tullio ‘Romano’ Giorgetti, Rino Liverani, Dino Ricci, Giuseppe Poggiali, Angelo Prodi, Akim ‘Isacco’ Sascia (commerciante bolognese, ebreo, allontanatosi dalla città durante le persecuzioni razziali) e Guglielmo Zanuccoli. Al fine di mantenere viva la memoria di questa orribile strage e di tramandarne il ricordo storico, questa mattina, i sindaci di Cesena Enzo Lattuca e di Cesenatico Matteo Gozzoli, nell’ambito di una cerimonia partecipata anche da cittadini e dalle associazioni d’arma e combattentistiche, hanno reso omaggio ai Martiri di Ponte Ruffio.
Nell’agosto di 81 anni fa, alcuni marinai in servizio al semaforo marittimo militare di Cesenatico decisero di disertare per unirsi ai partigiani dell’ottava brigata Garibaldi. Il gruppo, composto dal maresciallo Giuseppe Poggiali e dai giovani Gino Gusella, Rino Liverani, Angelo Prodi, Tullio Giorgetti, Guglielmo Zanuccoli e Sauro Casali (a questi si aggiunsero più tardi Dino Ricci, Arnaldo Gaza e Isacco “Sascia” Akim), la sera del 18 agosto 1944 si trovava a Ponte Ruffio nella casa colonica della famiglia Pieri. Qui, a seguito di una soffiata di uno dei partigiani catturato dai fascisti, venti o trenta brigatisti neri di Cesena (secondo alcune fonti unitamente ad alcuni tedeschi) raggiunsero i marinai e gli altri che si erano uniti a loro, li fecero prigionieri e li portarono al centro del ponte di Ruffio. Una volta arrivati a destinazione li fucilarono. A salvarsi furono Sauro Casali che all’arrivo dei fascisti si trovava fuori dalla casa e per questa ragione riuscì a scappare, e Gino Gusella che fingendosi morto riuscì ad ingannare i suoi aguzzini e a fuggire alla volta di Cesenatico.
Sul luogo della strage nel dopoguerra è stata eretta una stele di marmo a ricordo dei Martiri del Ponte di Ruffio, ed è qui che Lattuca e Gozzoli, insieme alla Presidente del Quartiere Al Mare Paola Farneti, ad una rappresentanza di ANPI e ad alcuni Assessori e Consiglieri comunali dei due Comuni, hanno deposto due corone a nome delle due città unite.
“La strage di Ponte Ruffio – commenta il Sindaco Enzo Lattuca – è una delle ferite più profonde che hanno segnato la storia della nostra terra. Non si tratta solo di un evento tragico del passato, ma di un momento che ha riguardato l’intera Romagna, unendo nel dolore diverse città. Gli otto uomini assassinati, tra cui un diciottenne, provenivano da Cesenatico, Rimini, Bologna, Ravenna e Imola. Le loro famiglie furono duramente colpite, così come le comunità di appartenenza, che non smisero di impegnarsi per la riconquista della libertà e della democrazia. È per questo che, oltre al ricordo individuale, come comunità abbiamo il dovere di custodire la memoria storica di ciò che è accaduto sotto il regime fascista, onorando il sacrificio di chi ha perso la vita per restituirci i diritti di cui oggi godiamo”.
“Il ricordo è uno dei valori fondanti della nostra comunità e il 18 agosto di ogni anno è una data importante per la storia di questo territorio – aggiunge il Sindaco di Cesenatico Matteo Gozzoli – che rende omaggio alle vittime dell’eccidio avvenuto a Ponte Ruffio. Il nostro dovere è portare avanti il ricordo affinché l’eco dell’orrore che l’Italia ha vissuto in venti anni di dittatura fascista non svanisca e venga tramandato nel tempo alle generazioni future”.