Sono 571 le cittadinanze riconosciute dal Comune da gennaio a settembre 2025 dopo l’approvazione del Ministero e della Prefettura

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Non solo un titolo giuridico, ma un riconoscimento di appartenenza alla comunità come diritto e dovere

Data pubblicazione:

12 Settembre 2025

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Da gennaio a settembre il Comune di Cesena ha riconosciuto 571 nuove cittadinanze italiane, di cui 17 a neo diciottenni (sette nella giornata di ieri), molti dei quali nati in Italia o trasferitisi in città. Ma da dove provengono i nuovi cittadini? Sulla base dei dati forniti dall’Ufficio Anagrafe e delle statistiche elaborate dal Comune, si tratta di donne e uomini nati in diversi paesi del mondo ma in particolare in Bangladesh, Marocco, Tunisia, Nigeria, Senegal, Benin, Ucraina, Albania.

 

Non solo un titolo giuridico, ma un riconoscimento di appartenenza alla comunità come diritto e dovere, e di partecipazione attiva alla vita sociale, politica ed economica del paese.

 

“Riconoscere pienamente diritti e doveri a chi si sente italiano – commenta il Presidente del Consiglio comunale Filippo Rossini – favorisce integrazione, partecipazione civica e responsabilità, riducendo emarginazione e disaffezione. Significa valorizzare talenti, facilitare l’ingresso nel mercato del lavoro e consolidare un senso di appartenenza che rafforza la democrazia. È più che mai necessario che le istituzioni adottino norme chiare, veloci e rispettose delle storie personali perché solo con doveri chiari e diritti pienamente riconosciuti i cittadini possono contribuire fino in fondo alla crescita della comunità alla quale appartengono”.

 

La pratica di ciascuna richiesta si conclude con la cerimonia di giuramento che avviene nella Sala degli Specchi di palazzo Albornoz alla presenza del Sindaco, oppure, come avvenuto nella mattinata di ieri, del Presidente del Consiglio comunale. Si tratta di persone che vivono regolarmente in Italia e che si naturalizzano, acquisendo volontariamente la cittadinanza italiana – per una residenza di almeno 10 anni o per matrimonio – facendo domanda per poi trasmetterla ai propri figli maggiorenni. La competenza è del Ministero attraverso la Prefettura. L’Ufficio comunale ‘Stato Civile’ gestisce il giuramento dopo aver lavorato i nuovi documenti che, mediamente, vengono rilasciati in circa 60 giorni dalla presentazione del Decreto.

Ultimo aggiornamento: 12/09/2025, 14:00

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