L’inverno si avvicina, a Cesena si attiva il Piano Freddo per le persone senza dimora

Dettagli della notizia

Assessora Labruzzo: “Un lavoro costante lontano dai riflettori che mette al centro la persona e le sue fragilità”

Data pubblicazione:

22 Novembre 2025

Tempo di lettura:

Descrizione

Con l’arrivo delle prime basse temperature, anche quest’anno i Servizi sociali dell’Unione dei Comuni Valle del Savio hanno attivato il Piano Freddo, sistema articolato e silenzioso di protezione che continua, quotidianamente nei mesi invernali, a offrire assistenza e accoglienza alle persone senza dimora che vivono sul territorio. Il piano, coordinato dai Servizi Sociali in collaborazione con l’Unità di Strada, rappresenta una risposta concreta e continua a una realtà che spesso rimane invisibile, ma che richiede presenza costante, ascolto e interventi tempestivi. Ad oggi sono diverse le donne e gli uomini presi in carico e ospitati nelle strutture di accoglienza, in particolare in piazzetta Ravaglia, nel cuore del centro storico e nella struttura di Oriola  che costituiscono punti essenziali di questa rete.

 

“Il Piano Freddo – commenta l’Assessora ai Servizi per le persone e le famiglie Carmelina Labruzzo – non è solo un insieme di strutture e servizi, ma l’espressione concreta di una comunità, istituzioni, associazioni e cittadini, che si adopera per il prossimo e per le fasce più deboli della popolazione. Attraverso una rete coesa e un lavoro quotidiano che si svolge lontano dai riflettori, i nostri operatori forniscono supporto a chi vive in condizioni di fragilità estrema, con l’obiettivo di costruire percorsi di reinserimento e dignità per tutti. Il lavoro sul territorio è accompagnato da un costante monitoraggio della presenza delle persone senza dimora in strada”.

 

L’Unità di Strada ‘Via delle Stelle’ ha registrato, nel corso del 2024, un incremento significativo dei contatti: le persone incontrate sono state 244, contro le 217 dell’anno precedente. Dal 1° gennaio al 19 novembre 2025 le persone già intercettate sono 227, segno della crescente attenzione verso chi rischia di rimanere escluso dai servizi o non chiede spontaneamente aiuto. Ad oggi si stima che sul territorio dell’Unione vivano in strada circa 50 persone, 23 delle quali considerate particolarmente fragili; tra queste sono presenti anche 2 donne.

 

Le persone accolte presentano percorsi complessi: c’è chi vive da anni una situazione di esclusione sociale, chi si trova nel territorio senza permesso di soggiorno e soffre fragilità psico-sanitarie urgenti, chi appartiene alla comunità LGBTQI e necessita di ambienti sicuri, chi è anziano e non ha più una rete familiare o soffre di dipendenze, chi arriva direttamente dalle strutture ospedaliere e ha bisogno di un luogo per recuperare e seguire le terapie. A ciascuno di loro il sistema dei servizi offre un percorso personalizzato, con l’obiettivo di non lasciare nessuno solo, soprattutto nei momenti più duri dell’anno.

 

Le strutture di accoglienza Oriola e piazzetta Ravaglia, lo Spazio Sociale Diurno in via Comandini e il Pronto Intervento Sociale attivo 24 ore su 24 sono servizi realizzati in convenzione con Arci Ragazzi, Cooperativa Piazza Grande e Opera Don Dino, responsabile dell’Unità di Strada ‘Via delle Stelle’. A questa rete si aggiungono le importanti collaborazioni con Caritas, Cucine Popolari e altre realtà del privato sociale che ogni giorno garantiscono vicinanza, beni di prima necessità e ascolto.

 

Tre nuovi progetti attivati dai Servizi Sociali dell’Unione dei Comuni Valle del Savio

 

Negli ultimi mesi i Servizi Sociali dell’Unione Valle Savio hanno attivato tre nuovi progetti che arricchiscono l’azione di presa in carico. Il primo è ‘Care Together’, finanziato dal PNRR nell’ambito della Missione 5 dedicata alla lotta alla povertà estrema. Il progetto è nato per accompagnare le persone senza dimora ricoverate nell’Ospedale di Comunità ‘Valle Savio’ di San Piero in Bagno e garantire loro una continuità di cura che prosegue anche dopo le dimissioni. A questo scopo è stata costituita un’équipe dedicata, composta da un coordinatore e da un operatore educativo, che in stretta collaborazione con i Servizi Sociali territoriali, il personale sanitario e l’Unità di Strada costruisce percorsi personalizzati e monitora costantemente la situazione delle persone accolte. Il progetto svolge inoltre un importante ruolo di raccordo nel periodo post-ricovero, prevenendo il ritorno in strada e favorendo un reinserimento graduale e protetto nel territorio.

 

Accanto a questo è stato avviato ‘Abitare di più’, finanziato dal PNRR e dedicato in particolare alle persone senza dimora che vengono dimesse dagli ospedali o da altre strutture sanitarie ma non dispongono di un luogo adeguato per continuare terapie e convalescenza. Due appartamenti, uno in via del Mare e uno in via Maratona, sono stati predisposti per accogliere complessivamente dieci persone, suddivise in stanze doppie: quattro donne e sei uomini. L’équipe del progetto, formata da un coordinatore e due operatori educativi, lavora con continuità insieme ai Servizi Sociali territoriali e si riunisce ogni due settimane per monitorare i casi e definire gli interventi più appropriati.

 

A questi percorsi si aggiunge una nuova collaborazione con la Croce Rossa Italiana, che, attraverso un equipaggio sanitario dedicato, effettua regolari visite presso le strutture di accoglienza e allo Spazio Diurno. Questo contributo consente di monitorare lo stato di salute delle persone ospitate, intercettare tempestivamente situazioni critiche e svolgere attività di educazione all’uso corretto dei farmaci, un aspetto spesso fondamentale per chi vive in condizioni di fragilità.

 

Centodue posti letto distribuiti tra le varie strutture

 

Il sistema di accoglienza mette a disposizione complessivamente 102 posti letto, distribuiti tra le varie strutture: piazzetta Ravaglia con ventisette posti, di cui tre riservati alle donne, più tre posti di pronto intervento; Oriola con sedici posti e due ulteriori per persone automunite; le accoglienze Housing First con dieci posti per uomini e quattro per donne; l’Housing Sanitario con sei posti per uomini e quattro per donne; l’Housing Lavoratori con otto posti più altri otto finanziati nell’ambito del progetto FAMI; la struttura del Vescovado con dodici posti e quella di Martorano di Papa Giovanni XXIII che offre quattro posti dedicati a persone con particolari problemi di salute. Lo Spazio Sociale Diurno, operativo ogni pomeriggio, rappresenta un ulteriore punto di riferimento e accoglie quotidianamente una media di venti persone offrendo un luogo sicuro, riscaldato, in cui trovare ascolto, supporto e orientamento.

Ultimo aggiornamento: 22/11/2025, 12:30

Quanto sono chiare le informazioni su questa pagina?

Grazie, il tuo parere ci aiuterà a migliorare il servizio!

Quali sono stati gli aspetti che hai preferito? 1/2

Dove hai incontrato le maggiori difficoltà?1/2

Vuoi aggiungere altri dettagli? 2/2

Inserire massimo 200 caratteri