Descrizione
Anche quest’anno si avvicina la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che si celebra il 25 novembre, un’occasione indispensabile per riflettere sul fenomeno della violenza di genere e sulla rete di sostegno che quotidianamente opera per accogliere, accompagnare e proteggere le donne che ne sono vittime. Come avvenuto gli scorsi anni, in vista di questa data, il Centro Donna e il Centro Antiviolenza del Comune di Cesena hanno illustrato pubblicamente i dati relativi all’attività svolta nei primi nove mesi del 2025 rinnovando l’impegno ad assicurare accoglienza, ascolto e protezione a tutte le donne che si trovano in situazioni di violenza, lavorando in rete con i servizi territoriali, le forze dell’ordine e il mondo dell’associazionismo.
Da gennaio a settembre 2025, complessivamente 165 donne si sono rivolte ai due centri comunali, di queste sono 95 le donne prese in carico dal Centro Antiviolenza e di queste la maggioranza è di nazionalità italiana (80%), mentre le donne straniere rappresentano il 16,8%. Di queste, la maggioranza ha contattato il Centro per la prima volta, mentre circa il 30% ha proseguito un percorso di sostegno già avviato precedentemente.
Un dato rilevante riguarda la presenza di figli: il 66,3% delle donne che si è rivolto al Centro Antiviolenza è madre, mentre il 25,3% non ha figli e per l’8,4% la condizione familiare non è stata rilevata. Elemento questo che conferma come la violenza domestica coinvolga spesso anche i minori, diretti o indiretti testimoni delle situazioni di maltrattamento.
Per quanto riguarda le denunce, solo 27 donne (pari al 28,4%) hanno presentato una querela per le violenze subìte, mentre oltre la metà (55,8%) non ha sporto denuncia. In un ulteriore 15,8% dei casi il dato non è stato rilevato. Questi numeri mettono in luce quanto sia ancora difficile, per molte donne, intraprendere un percorso legale, e quanto sia fondamentale il lavoro di ascolto, orientamento e accompagnamento svolto dalle operatrici del Centro.
Gli autori delle violenze risultano, nella maggior parte dei casi, persone appartenenti alla sfera affettiva e familiare: nel 31,3% dei casi si tratta del coniuge, nel 24,2% dell’ex partner, nel 10,1% del convivente e nel 3% del compagno. Emergono inoltre situazioni in cui la violenza è esercitata da figli (5,1%), genitori (5,1%) o altri parenti (3%). I casi che coinvolgono conoscenti, colleghi, professionisti o sconosciuti rappresentano percentuali più ridotte, ma non trascurabili, a conferma della complessità del fenomeno.
Infine, con riferimento ai referti medici per violenza, solo il 18,9% delle donne dispone di una certificazione sanitaria, mentre il 57,9% non ne ha una e il 23,2% dei casi non è stato rilevato.
Il Centro Donna e Centro Antiviolenza del Comune è uno sportello nato negli anni ‘90 e gestito in co-progettazione con la cooperativa di ricerca ed intervento sociale ‘LibrAzione’ di Ravenna. Per l’attività ci si avvale di cinque operatrici con funzioni e specificità diverse dal coordinamento, all’orientamento, al supporto per uscire dalle situazioni di violenza di genere. Le operatrici sono affiancate da una psicologa psicoterapeuta e da avvocate civiliste e penaliste. L’equipe viene implementata anche da volontarie del servizio civile e tirocinanti con la funzione di supporto e affiancamento in attività organizzative, informative e formative.
Il Centro antiviolenza è inserito nella mappatura nazionale del 1522 e dei centri della Regione Emilia- Romagna. Per supporto in caso di maltrattamento/violenza/stalking restano attivi il numero Nazionale Antiviolenza 1522 tutti i giorni 24h al giorno; il Consultorio Familiare AUSL Romagna 0547 394232, e i Servizi Sociali Unione Cesena Valle Savio 377 6845602