Vivere Cesena 3.0, la lente dell’accessibilità, presentato in Comune il progetto della Rete abilità diverse

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Sarà avviato nel 2026

Data pubblicazione:

24 Novembre 2025

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Descrizione

È stato presentato questa mattina nella sala del Consiglio del Comune il nuovo progetto della Rete abilità diverse, che nasce con l’obiettivo di migliorare l’accessibilità della città di Cesena in tutte le sue forme, coinvolgendo in maniera diretta gli esercizi commerciali, le realtà culturali, i luoghi di svago e tutti i servizi rivolti alla cittadinanza.

 

Il progetto, che sarà sviluppato nel corso del 2026, comporta un’azione ampia e coordinata che mira a: individuare e rimuovere le limitazioni che ostacolano la piena fruizione dei luoghi pubblici e dei servizi da parte delle persone con disabilità, anche temporanea; sensibilizzare i gestori degli esercizi pubblici e dei servizi alla persona sull'importanza dell’accessibilità intesa in senso moderno e multidimensionale; offrire strumenti concreti per autovalutare e migliorare l’accoglienza, gli ambienti e le modalità di interazione con tutti i cittadini; promuovere una cultura inclusiva che tenga conto dei bisogni generali e di quelli specifici della popolazione con disabilità; realizzare una mappa o una app cittadina che permetta alle persone con disabilità di orientarsi con facilità e autonomia nell’offerta di servizi di Cesena.

 

L’avvio del progetto parte dal presupposto che oggi il concetto di ‘accessibilità’ non si limita più alle sole barriere architettoniche, ma comprende anche dimensioni sensoriali, relazionali, culturali e digitali. Un luogo è realmente accessibile solo quando tutte queste barriere vengono evitate, superate o ridotte al minimo.

 

Allo stesso modo, il concetto di ‘disabilità’ si è evoluto: secondo la Convenzione ONU e sulla base di quanto ribadito dall’articolo 2 del Decreto legislativo 62/2024, la disabilità non è una caratteristica della persona, ma il risultato dell’interazione tra le limitazioni individuali e un contesto più o meno facilitante. La condizione di fragilità è quindi un valore relativo, che si misura anche in base alle opportunità o agli ostacoli presenti nell’ambiente.

 

Da questa visione nasce l’idea di costruire un sistema che favorisca la valutazione e l’autovalutazione dell’accessibilità da parte dei luoghi aperti al pubblico, per consentire loro di migliorare l’esperienza offerta a tutta la clientela e di diventare attrattivi anche per chi vive una disabilità.

 

Il progetto si fonda sull’esperienza della Rete Abilità Diverse, attiva dal 2003 e composta da associazioni rappresentative di persone con disabilità fisiche, sensoriali e intellettive: ACEA – Associazione Cerebrolesioni Acquisite, AISM – Associazione Italiana Sclerosi Multipla, ANFFAS Cesena – Associazione di Famiglie e Persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo, AVEAC – Associazione di volontariato Enaip-Acli, CVS – Centro Volontari della Sofferenza, FIADDA – Associazione per i diritti delle persone sorde e famiglie, APRE – Associazione Paraplegici Emilia Romagna.

 

Negli anni, la Rete ha collaborato con UICI Forlì-Cesena – Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, promuovendo numerosi interventi e percorsi condivisi a favore dell’inclusione. Un precedente progetto, avviato nel 2008 e orientato principalmente alla rimozione delle barriere architettoniche, ha portato a risultati concreti sul miglioramento dell’accessibilità fisica degli spazi dedicati al commercio e ai servizi. Oggi, con una visione più ampia e aggiornata, la Rete intende compiere un nuovo passo avanti.

 

Azioni previste per il 2026

 

Per favorire una partecipazione attiva di tutti gli attori del territorio e garantire un impatto tangibile, il progetto prevede: creazione di un questionario/guida per l’individuazione delle limitazioni presenti nei servizi pubblici e privati; coinvolgimento di esperti e formatori per supportare il miglioramento dell’accessibilità nei luoghi aperti al pubblico; promozione degli esercizi che investono nell’accessibilità, con possibili riconoscimenti e vantaggi; diffusione di una cultura inclusiva, anche attraverso nuovi strumenti digitali come App dedicate, per facilitare l’informazione e l’orientamento.

Ultimo aggiornamento: 24/11/2025, 13:35

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