A Cesena una grande piazza delle idee, arriva Agorà festival

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Dal 24 al 26 ottobre - Tutti gli eventi sono ad ingresso libero

Data pubblicazione:

24 Settembre 2025

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Descrizione

C’è una parola che descrive il tempo in cui viviamo. Non è crisi, non è globalizzazione, non è algoritmo. È fragilità. In questo primo quarto di secolo ci siamo lasciati alle spalle un secolo solido, il Novecento seppur gravoso col suo fardello di guerre, totalitarismi, genocidi, nella convinzione di aver conquistato con la globalizzazione e la rivoluzione digitale maggiore libertà, velocità di scambi, più informazione per tutti, più tempo per ognuno. Invece non è stato così. È fragile il lavoro che ha perso la sua centralità. È fragile l’informazione dato il sovraccarico di media che appiattisce tutte le voci con il risultato che ci fidiamo solo di chi ci assomiglia.  È fragile l’ambiente che rischia di collassare a causa del riscaldamento climatico. È fragile il consenso che la politica insegue spesso senza coraggio e progettualità. Fragili sono la diplomazia ed il diritto internazionale incapaci di individuare soluzioni non militari ai sanguinosi conflitti che popolano le cronache di questi ultimi anni. E sempre più fragili stanno diventando le democrazie che rischiano di evolversi in autocrazie dove il voto serve solo ad avallare il potere di leadership senza controllo.

 

Eppure una via d’uscita per superare questa condizione di vulnerabilità l’ha indicata chiaramente il grande sociologo Zygmunt Bauman, la cui riflessione sul tema della comunità è sempre stata centrale: è necessario ricostruire un'agorà dove poter tornare a discutere le regole del gioco e agire in modo collettivo.

 

La fragilità non si sfida individualmente, serrando le fila di comunità chiuse basate sulla paura, ma al contrario riscoprendo l’altro e le sue ragioni, rimettendo in circolo l’idea di solidarietà, una parola del Novecento che è stata la vittima principale della teoria e della pratica neo-liberale.

 

Proprio per questo la prima edizione di Agorà Festival. Le sfide del presente, che si terrà a Cesena dal 24 al 26 ottobre, parte dal tema chiave della fragilità.

 

Il programma prevede ben 10 format differenti che aiuteranno il pubblico a seguire in maniera più agevole la declinazione del tema del festival. Tutti gli appuntamenti si svolgeranno tra il Teatro ‘A. Bonci’, la sala Sozzi del palazzo del Ridotto e la Biblioteca Malatestiana.

 

Agorà Festival è progettato e organizzato dagli Editori Laterza e promosso dal Comune di Cesena, nell’ambito di Forlì-Cesena per la Cultura 2028.

 

La Regione Emilia-Romagna è partner istituzionale dell’evento. Hanno conferito il loro patrocinio la Rappresentanza in Italia della Commissione europea e l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Campus di Cesena.

 

La manifestazione è resa possibile anche dalla compartecipazione della Camera di Commercio della Romagna – Forlì, Cesena e Rimini e della Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena.

 

Importantissimo il contributo di numerosi sostenitori, a partire dai main sponsor Crédit Agricole, Gruppo Hera e Romagna Iniziative, gli sponsor Conad e Unica Reti e i supporter Cantiere del Pardo, Formula Ambiente, Manna Spa e Romagna Acque. Si ringrazia, infine, Federcoop Romagna.

 

Media partner: Rai Testata Giornalistica Regionale e Rai Radio3.

 

 

APPUNTAMENTI E FORMAT

 

INAUGURAZIONE

 

Venerdì 24 ottobre, 15.30 al Teatro Bonci con saluti istituzionali di Michele De Pascale, Presidente della Regione Emilia-Romagna, di Gessica Allegni, Assessora alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, Enzo Lattuca, Sindaco di Cesena, Camillo Acerbi, Assessore alla Cultura del Comune di Cesena, Giuseppe Laterza, editore. Conduce la giornalista Federica Mosconi. Saranno presenti i rappresentanti dei main sponsor Crédit Agricole, Gruppo Hera e Romagna Iniziative

 

NELLA STORIA - Guardando a vicende apparentemente lontane nel tempo possiamo meglio riconoscere le radici di ciò che siamo diventati.

 

Il primo appuntamento sarà venerdì 24 ottobre alle ore 16.00, al Teatro Bonci, con uno degli storici più amati dal grande pubblico: Alessandro Barbero. La sua lectio 1914. Come l’Europa è già precipitata una volta nella guerra mondiale ci porterà nel cuore di un continente sull’orlo del baratro, quando la scintilla di Sarajevo fece esplodere tensioni politiche, nazionalismi e rivalità imperiali. Allora come oggi, gli equilibri internazionali si dimostrarono fragili e il peso delle alleanze e dei conflitti latenti spinse intere nazioni verso la catastrofe. Una lezione che ci invita a riflettere sulle tensioni geopolitiche attuali e sui rischi di una nuova escalation globale. Introduce  Giuseppe Laterza. Iniziativa con il supporto di Crédit Agricole. Per accedere all’incontro è necessario prenotarsi online sul sito del festival:  www.agorafestival.it

 

Sabato 25 ottobre, ore 10.30, Sala Sozzi del Ridotto, sarà la volta di Laura Pepe. La sua lecture, Quando il potere si sottopone alle regole: la nascita del diritto, sarà un’occasione per scoprire come, fin dall’antichità, le comunità abbiano cercato di regolarsi attraverso norme condivise e come sia nato il principio – rivoluzionario allora quanto oggi – che nemmeno chi governa può essere sopra le leggi. L’incontro sarà introdotto dalla giornalista di CityNews Chiara Tadini.

 

Domenica 26 ottobre, ore 10.30, Sala Sozzi del Ridotto, Michela Ponzani, introdotta dal giornalista del Corriere Romagna, Gian Paolo Castagnoli, con Processo alla Resistenza ricostruirà il clima di un’epoca, osservando i sogni, le speranze tradite e i fallimenti di una generazione che pagò un prezzo molto alto per la scelta di combattere armi in pugno i nazifascisti.

 

Domenica 26 ottobre ore 21.00, Teatro ‘Alessandro Bonci’ lecture di chiusura del Festival L’invenzione dell’Occidente affidata allo storico Alessandro Vanoli che, introdotto da Giuseppe Laterza, ci accompagnerà in un percorso affascinante per comprendere come un concetto apparentemente geografico si sia trasformato, nel corso dei secoli, in un’idea culturale e politica, capace di modellare identità e visioni del mondo. Comprendere come si sia costruita l’idea di “Occidente” ci aiuta a guardare al presente, in un’epoca in cui questo termine è di nuovo al centro di discussioni globali: chi siamo, chi vogliamo essere e come ci relazioniamo con “l’altro”. Iniziativa con il supporto di Gruppo Hera.

 

PAROLE PERICOLOSE - Il linguaggio non è neutro, e può diventare terreno di battaglia per scontri ideologici. Autorevoli studiose e studiosi prenderanno in esame alcune parole che sono state ‘prese in ostaggio’ da interpretazioni a senso unico, ne ricostruiranno la storia e ne analizzeranno gli usi e gli abusi per renderle di nuovo strumenti di libertà.

 

Aprirà Benedetta Tobagi venerdì 24 ottobre, ore 17.30, Sala Sozzi del Ridotto con la parola Memoria, una parola difficile intorno alla quale si intrecciano storia, impegno civile e conflitto politico; nello stesso giorno e luogo, ma alle 19.00, Maurizio Viroli interverrà sulla parola Patria, intesa come luogo di libertà e pacifica convivenza dei cittadini sotto medesime leggi. Sabato 25 ottobre, ore 12.00, al Teatro ‘A. Bonci’ sarà la volta di Guido Barbujani che spiegherà le implicazioni culturali e sociali della parola Razza, un concetto che applicato agli esseri umani non ha fondamento scientifico. Infine alle 19.00 nella Sala Sozzi del Ridotto Vera Gheno affronterà la parola Normalità, un costrutto meramente culturale, che però viene spesso fatto passare per un criterio indipendente dalla società che lo ha prodotto, quando invece ne produce, ne amplifica e ne cementa le storture.

 

Tutte le parole pericolose saranno introdotte da Matteo Cavezzali.

 

LE INTERVISTE. Grazie all’efficacia del modello domanda/risposta, questioni urgenti e complesse vengono chiarite e rese accessibili da studiose e studiosi e protagonisti del dibattito pubblico.

 

Venerdì 24 ottobre, ore 17.30, Biblioteca Malatestiana, Aula Magna (collegata con sala proiezioni), la giornalista Paola Pica intervisterà Elsa Fornero sul tema, Fragilità finanziaria: le scelte consapevoli per ridurre i rischi. In un’epoca segnata da inflazione, precarietà lavorativa e mercati instabili, riflettere sulla gestione delle proprie risorse e sull’educazione finanziaria diventa essenziale per garantire sicurezza e autonomia. Incontro realizzato con il supporto della Camera di Commercio della Romagna.

 

Sabato 25 ottobre, alle ore 15.30, ancora nella Biblioteca Malatestiana, Aula Magna, sarà la volta di Innocenzo Cipolletta intervistato dalla giornalista Eva Giovannini, per discutere di una domanda che ricorre da mesi nelle analisi e nei dibattiti: La globalizzazione è finita? Dopo decenni di interconnessione crescente, le guerre commerciali, le tensioni geopolitiche e il ritorno di logiche protezionistiche sembrano segnare un punto di svolta. Ma davvero siamo alla fine della globalizzazione o a un suo profondo ripensamento?

 

Sempre sabato 25 ottobre, alle ore 18.00, al Teatro ‘A. Bonci’, Eva Giovannini dialogherà con Matteo Lancini attorno a un tema che riguarda tutti: Patto di instabilità. Fragilità degli adulti e disagio adolescenziale. Le difficoltà relazionali, l’ansia e il senso di smarrimento che toccano tanti adolescenti sono lo specchio di una società più ampia in crisi di certezze. Capire il disagio giovanile significa interrogarsi anche sugli adulti, sul loro ruolo e sulle responsabilità di un mondo che cambia velocemente.

 

Domenica 26 ottobre, alle ore 15.00, nella Sala Sozzi del Ridotto, sarà affrontata una delle domande più urgenti del nostro tempo: Quale pace possibile? A rispondere sarà il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della CEI e inviato speciale di Papa Francesco nelle missioni di mediazione per la pace. In collegamento, Zuppi porterà uno sguardo che unisce l’impegno spirituale con la concretezza diplomatica, in un momento in cui i conflitti internazionali rimettono in discussione l’idea stessa di sicurezza globale.

 

A chiudere il ciclo, domenica 26 ottobre alle ore 18.30, al Teatro ‘A. Bonci’, sarà la storica Anna Foa, vincitrice del Premio Strega Saggistica 2025, che dialogherà con la giornalista Simonetta Fiori attorno al suo ultimo libro Il suicidio di Israele. Un titolo forte, che tocca uno dei nodi più drammatici e divisivi della contemporaneità: la crisi del Medio Oriente e il futuro di una regione che da decenni influenza gli equilibri mondiali.

 

LA FORZA DELLE IDEE. Dalla filosofia alla psicologia, dalla sociologia alla pedagogia e non solo: il contributo di tante discipline alla comprensione del presente.

 

Venerdì 24 ottobre, ore 18.30 Teatro ‘A. Bonci’ si parte con Matteo Saudino e il suo incontro Le nostre fragilità: un viaggio nella vulnerabilità umana con la filosofia antica, un dialogo con il pensiero classico per esplorare la fragilità che ci rende umani.

 

Sabato 25 ottobre, ore 12.00, Sala Sozzi del Ridotto, è la volta di Cristiano Corsini, che ci guiderà in una riflessione provocatoria e attualissima: Valutare senza voti.

 

Sempre sabato 25 ottobre, ma alle ore 16.30, Sala Lignea, Biblioteca Malatestiana, Stefano Allievi affronterà un tema cruciale: Società plurali. Quanto è difficile confrontarci con gli altri? A introdurre l’incontro ci sarà la giornalista Mariaelena Forti.

 

Domenica 26 ottobre, ore 12.00, Teatro ‘A. Bonci’, Gino Cecchettin e Chiara Volpato per un dialogo intenso e necessario: Violenza contro le donne. Il cambiamento possibile. Coordina Eva Giovannini. Alle ore 16.00, Teatro Bonci, arriviamo all’ultimo appuntamento di questo formato con le parole di Ivano Dionigi e la sua lezione sull’importanza dei maestri, un invito a riscoprire il valore della trasmissione del sapere.

 

DIALOGHI. Ascoltare due punti di vista, a volte opposti a volte complementari, è il modo migliore per farsi una propria idea: il pensiero non si sviluppa mai in solitudine.

 

Sabato 25 ottobre, ore 16.00, Teatro Bonci Fabio Zaffagnini e Gianni Sibilla coordinati dal giornalista del Quotidiano Nazionale Simone Arminio esploreranno il ruolo della Musica, oggi: come si reinventa, quali tecnologie la trasformano, come diventa spazio di aggregazione, di protesta, di identità.

 

Sempre sabato 25 ottobre, ma alle ore 18.30, Sala Lignea, Biblioteca Malatestiana nel dialogo Quale giustizia? Quale diritto internazionale? tra Tommaso Greco e Roberta De Monticelli coordinato da Giovanni Carletti prenderanno forma domande cruciali: quando e come il diritto internazionale è davvero giustizia? Quali responsabilità morali travalicano i confini nazionali? Cosa succede quando norme scritte esistono, ma non vengono rispettate? Un’occasione per riflettere non solo sul cosa sia giusto, ma sul chi e come lo decide, lo elabora, lo viola.

 

CONFRONTI. Tavole rotonde in cui studiosi ed esperti illustrano i risultati più interessanti della ricerca su temi che hanno un impatto sulle nostre vite.

 

I cambiamenti climatici stanno ridisegnando mappe, spostando confini e popolazioni. Le cosiddette aree interne, spesso dimenticate, si trovano oggi al centro di nuove sfide: lo spopolamento, l’arrivo di nuovi abitanti, l’accesso alla casa e ai servizi essenziali. Come ripensare il rapporto tra comunità, ambiente e abitare in un mondo che cambia? Ne discuteranno Elena Belinati, Andrea Membretti, Stefano Rimini, Filippo Tantillo, coordinati da Sara Segantin, venerdì 24 ottobre, ore 19.30, Biblioteca Malatestiana, Aula Magna (collegata con sala proiezioni) nell’incontro a cura di Pianeta APS: Fragilità dei territori: migrazioni climatiche, aree interne e sfida abitativa.

 

Cosa mangeremo domani? Un viaggio tra ricerca scientifica, buone pratiche e prospettive innovative per conciliare benessere e rispetto dell’ambiente. Ne parleranno assieme Alessio Bonaldo, Alessandra Bordoni, Massimiliano Petracci, coordinati Letizia Palmisano nell’incontro L’alimentazione del futuro, tra salute e sostenibilità di sabato 25 ottobre, ore 10.30, Aula Lignea, Biblioteca Malatestiana. L’iniziativa è a cura del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari (DISTAL) e del Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie (DIMEVET), Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Campus di Cesena.

 

Tra opportunità e sfide: come l’IA può diventare uno strumento al servizio dell’uomo e dell’ambiente è il tema dell’incontro Intelligenza Artificiale generativa e sostenibilità con Alberto Bellini, Marco Chiani, Matteo Ferrara, Silvia Mirri, coordinato da Letizia Palmisano domenica 26 ottobre, ore 10.30, Aula Lignea, Biblioteca Malatestiana. L’incontro è a cura di DEI e DISI – Università di Bologna, Campus di Cesena.

 

PRO E CONTRO. Tre appuntamenti che interrogano le grandi questioni del nostro tempo.

 

In un’epoca in cui l’informazione viaggia più veloce che mai, tra social, algoritmi e “eco-chambre”, Giorgio Zanchini e Sara Bentivegna coordinati da Giuseppe Laterza dialogheranno su come cambiano le narrazioni pubbliche, la credibilità, il rapporto tra verità e percezione. Per capire non solo cosa leggiamo o guardiamo, ma come ciò che vediamo modella le nostre convinzioni. Sabato 25 ottobre, ore 11.00, Biblioteca Malatestiana, Aula Magna (collegata con sala proiezioni) Vecchi e nuovi media. Iniziativa con il supporto di Unica Reti.

 

Sempre sabato 25 ottobre, ma alle ore 18.30, in Aula Lignea Fabio Deotto, nell’incontro Perché non tutti credono al cambiamento climatico affronterà, introdotto dal giornalista Edoardo Vigna, il tema del negazionismo e dello scetticismo climatico: non solo i numeri o le evidenze, ma le narrazioni che circolano, gli ostacoli cognitivi, il fatalismo che spesso si sostituisce all’azione.

 

Le tradizionali divisioni tra Destra e Sinistra stanno cambiando forma, non solo nel linguaggio, ma negli atteggiamenti, nei valori, nelle urgenze. Quali brand ideologici restano? Quali collassano? Quali nuovi spazi emergono? Ne discuteranno Marc Lazar e Alessandro Campi, coordinati da Paola Pica in Destra e Sinistra. Le identità smarrite domenica 26 ottobre, ore 11.00, Biblioteca Malatestiana, Aula Magna (collegata con sala proiezioni)

 

IN SCENA. In serata, e su un palcoscenico prestigioso, monologhi d’autore, che promettono di scuotere il pensiero, risvegliare il sentire e  offrire nuovi punti di vista.

 

Venerdì 24 ottobre, ore 21.00, Teatro ‘A. Bonci’, Riccardo Staglianò giornalista d’inchiesta, con Hanno vinto i ricchi dirige lo sguardo sulle origini delle crescenti disuguaglianze in Italia e nel mondo. Uno spettacolo di impegno civile che interroga il neoliberismo, l’evoluzione del fisco, la politica del lavoro, la precarizzazione. Perché capire non è abbastanza: è tempo di chiedersi come invertire il corso.

 

Sabato 25 ottobre, ore 21.00, Teatro ‘A. Bonci’ Roberto Mercadini in Se fossi la tua ombra, mi allungherei a mezzogiorno. Storia perfetta dell’errore. Un monologo poetico che celebra l’imperfezione come parte essenziale della vita. Spettacolo con il supporto di Romagna Iniziative

 

COSE DELL’ALTRO MONDO Non solo Italia, non solo Europa. Il mondo è vasto, interconnesso: storie, paesaggi, fragilità, resistenza. Racconti d’autore che ci portano altrove, per capire meglio anche noi stessi.

 

Sabato 25 ottobre ore 12.00, Sala Lignea, Biblioteca Malatestiana con La terra dei ciliegi. Viaggio in Giappone, Giorgia Sallusti, introdotta dal giornalista di Teleromagna Ludovico Luongo, accompagnerà il pubblico in un viaggio tra le meraviglie – visibili e nascoste – del Giappone contemporaneo: dai manga al sushi, dagli anime all’estetica kawaii, dai kimono ai rituali del tè, un percorso culturale che è anche una riflessione sull’identità, sul mito e su quella strana cosa che è il “turismo dell’immaginario”.

 

Domenica 26 ottobre, ore 15.00, Biblioteca Malatestiana – Aula Magna, (collegata con sala proiezioni) Dall’Alaska alla Patagonia. La natura che resiste con Valeria Barbi che introdotta da Edoardo Vigna racconterà il suo viaggio lungo la Panamericana, documentando la biodiversità, gli impatti ambientali e le sue storie di resistenza tra comunità locali, culture indigene e paesaggi selvaggi.

 

Sempre domenica 26 ottobre ma alle ore 17.00, Sala Sozzi del Ridotto Don Dante Carraro e Fabio Geda sono i protagonisti del dialogo Africa. Tra fragilità e sfide della cooperazione, coordinato da Edoardo Vigna. Insieme, esploreranno non solo le fragilità – povertà, conflitti, sfruttamento ambientale – ma anche le sfide della solidarietà, della cooperazione che nasce dal basso, del rispetto culturale. Un’occasione per ascoltare storie che spesso restano ai margini e al tempo stesso riflettere su che altro mondo possa essere costruito.

 

ALL’ORIZZONTE. Cambiamenti climatici, conflitti, sviluppo tecnologico, nuovi modelli sociali. Che cosa dobbiamo attenderci in un futuro molto prossimo?

 

Sabato 25 ottobre, ore 15.00, Salone del Ridotto Maddalena Cannito e Alessandra Minello coordinate da Paola Pica nell’incontro Nuovi padri e nuove madri esploreranno come stanno cambiando i ruoli genitoriali, figure che si ridefiniscono tra aspettative sociali, esigenze lavorative e desiderio di cura.

 

Futuro nucleare? risponde Piero Martin, introdotto dalla giornalista Elide Giordani sabato 25 ottobre, ore 17.00, Sala Sozzi del Ridotto. Con la crisi climatica che avanza, la crisi energetica e le sfide geopolitiche, l’energia nucleare riappare al centro del dibattito pubblico. Quali rischi? Quali opportunità? Dall’Italia all’Europa, passando per le questioni di sicurezza, smaltimento dei rifiuti, costi, tecnologie nuove come i reattori modulari.

 

Intelligenza artificiale e oltre. Tra etica e mercato, sabato 25 ottobre, ore 17.30, Biblioteca Malatestiana, Aula Magna (collegata con sala proiezioni) Paolo Benanti e Massimo Gaggi esploreranno le sfide morali dell’AI: le implicazioni etiche degli algoritmi, il potere crescente delle Big Tech, la questione della privacy e del controllo, i rischi di disuguaglianza quando la tecnologia non è regolata. Inoltre, uno sguardo al futuro prossimo: generative AI, automazione, sorveglianza digitale, responsabilità sociale.

 

Giuliana Sgrena, giornalista con decenni di esperienza nei teatri di conflitto, introdotta da Giovanni Carletti, nell'incontro Fronti di guerra, porta la sua testimonianza diretta: storie di resistenza civile, rifugiati, crisi umanitarie trascurate, ma anche momenti di speranza. Un racconto che invita a riflettere su cosa può fare chi resta spettatore, cosa significa impegno e memoria. Sabato 25 ottobre – ore 19.30, Biblioteca Malatestiana, Aula Magna (collegata con sala proiezioni).

 

 

Tutte le info sul programma aggiornate in tempo reale su www.agorafestival.it

 

Ultimo aggiornamento: 24/09/2025, 13:55

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