Descrizione
Dall’analisi della linfa delle piante al palco del MacFrut, fino alla chiusura anticipata di un round di investimento da mezzo milione di euro. Il 2025 è un anno chiave per Plantvoice, startup agritech che monitora in tempo reale la salute delle colture analizzando la linfa delle piante grazie a una tecnologia brevettata basata su sensori e intelligenza artificiale, che proprio in questi giorni sta ultimando il percorso del programma di accelerazione RockER, promosso da CesenaLab con il supporto della Regione Emilia-Romagna.
Nata nel 2023 da un’intuizione di Matteo Beccatelli, chimico e inventore con esperienza internazionale in tecnologie sensoristiche, – e il fratello, Tommaso Beccatelli – tecnico elettronico, imprenditore agricolo, ed esperto di tecnologie di additive manufacturing, Plantvoice ha sviluppato un dispositivo non invasivo in grado di leggere e interpretare la linfa della pianta per individuarne condizioni di stress idrico, nutrizionale o ambientale. Un vero e proprio ‘elettrocardiogramma vegetale’ che, grazie all’intelligenza artificiale, consente decisioni tempestive, risparmio di risorse e maggiore sostenibilità nella gestione agricola. La tecnologia brevettata ha attirato l’interesse di numerosi early adopter tra cui il gruppo Salvi, il gruppo Rivoira, Sant’Orsola, Joinfruit, Cantine Mezzacorona e Cavit e il Consorzio innovazione frutta del Trentino.
CesenaLab ha creduto in Plantvoice fin dai primi passi della startup. Si è infatti dimostrata lungimirante nel premiare Plantvoice già con il riconoscimento ‘Idea Battle’ nel 2023, riconoscendo il progetto dei fratelli Beccatelli come uno dei casi più emblematici del potenziale imprenditoriale che può nascere dall’incontro tra ricerca, visione e offrendo loro un accompagnamento strutturato.
Da quel momento per la startup sono partite tante nuove opportunità, tra cui la partecipazione all’evento R2B – Research to Business e a MacFrut, la fiera punto di riferimento nazionale e internazionale per il settore ortofrutticolo di cui Plantvoice è stata protagonista nell’area startup nel 2024, per poi partecipare con un proprio stand nel 2025. Sempre di grande rilevanza per la startup il lavoro svolto fianco a fianco con CesenaLab per sostenere l’espansione commerciale in Emilia-Romagna.
“Quando abbiamo fondato Plantvoice – racconta Matteo Beccatelli, co-founder e CEO di Plantvoice – avevamo in mente due urgenze: il consumo idrico e lo sfruttamento del suolo. La nostra tecnologia nasce proprio per rispondere a queste sfide: non modifica la natura, ma la interpreta. Ed è significativo che tra i primi a credere in noi ci sia stato anche chi ogni giorno lavora nei campi. È una prova concreta dell’utilità del nostro lavoro. Lavorare fianco a fianco di CesenaLab nell’ambito del programma di accelerazione RockER ci ha certamente permesso di farci conoscere in un territorio in cui l’agricoltura è un settore molto sviluppato e particolarmente avanzato grazie alla modernità delle tecniche agricole impiegate e alla fertilità dei terreni atti alla coltivazione. Un contesto perfetto per Plantvoice”.
Proprio recentemente, Plantvoice ha chiuso con successo un aumento di capitale da 500.000 euro, sottoscritto da La Gemma Venture, Creazione Impresa, la holding della famiglia Salvi di Ferrara, che tra l’altro è cliente di Plantvoice avendo adottato i suoi dispositivi per le proprie piantagioni di frutta; e un gruppo di altri business angel italiani. Un traguardo importante, che consentirà di rafforzare lo sviluppo commerciale della startup e accelerare la sua internazionalizzazione.
Con la chiusura del round, la partecipazione a MacFrut e l’affiancamento continuo da parte del team del progetto RockER, Plantvoice si prepara ora a consolidare la sua presenza sul mercato italiano e a portare la sua tecnologia anche in altri Paesi, a partire dal mercato europeo con Spagna e Germania, partecipando alle più importanti fiere internazionali come Fruit Attraction e Fruit Logistica.
Sempre dal network di CesenaLab arriva anche la notizia di un altro importante traguardo: Rarearth, anch’essa premiata con il riconoscimento ‘Idea Battle’ a dicembre 2023, ha recentemente chiuso una raccolta di 2,5 milioni di euro. La startup, attiva nel recupero e riciclo delle terre rare per il settore energetico, ha visto il round guidato da Primo Capital SGR attraverso il fondo Primo Climate, con l’obiettivo di accelerare la crescita e rafforzare il proprio impatto nella transizione ecologica.
Un ulteriore esempio di come il territorio possa essere terreno fertile per lo sviluppo di progetti innovativi di respiro internazionale.