Cos'è
Dicembre si apre con due giornate all’insegna della riscoperta dei cesenati ‘dimenticati’ (ma non da tutti).
Venerdì 5 dicembre, alle ore 15:30, nella sala ArtLab del Cinema Eliseo a Cesena (viale Carducci, 11) andrà in scena il concerto dedicato a Giuseppe Biffi, compositore cesenate del XVI secolo, in prima esecuzione con ingresso gratuito.
Nel corso del pomeriggio saranno riprodotte alcune sue composizioni eseguite dall’Ensemble Fortuna Reditus: vero e proprio evento musicale reso possibile per le ricerche d’archivio del musicologo Franco Dell’Amore e la trascrizione in notazione moderna da parte del liutista bolognese Roberto Cascio.
La biografia di Giuseppe Biffi è, tra l’altro, contenuta all’interno del volume XIX de ‘Le Vite dei cesenati’.
Sabato 6 dicembre, alle ore 17:00 nell’Aula Magna della Malatestiana, Gianfranco Miro Gori presenterà il diciannovesimo numero de Le Vite dei cesenati, curato anche quest’anno da Michele Andrea Pistocchi, pubblicato dall’Editrice Stilgraf grazie ai finanziamenti del Comune, della banca BCC Romagnolo e di altri sponsor: Belli Decò, Società di Ricerca e Studio della Romagna Mineraria e Nuova Accademia Araldica ‘G.B. di Crollalanza’.
All’evento parteciperanno il Sindaco di Cesena Enzo Lattuca, gli Assessori Camillo Acerbi e Maria Elena Baredi, il Direttore Scientifico della Malatestiana Paolo Zanfini, Roberto Romagnoli della banca BCC Romagnolo e Leonardo Belli di Belli Decò.
Il XIX volume de Le Vite dei cesenati alterna, come di consueto, argomenti legati al passato più lontano di Cesena a vicende del Novecento.
Il percorso prende avvio con la figura del sopra ricordato Giuseppe Biffi, madrigalista e liutista del XVI secolo, la cui biografia è stata affrontata con dovizia di particolari per ricostruirne le opere e la fortuna. Seguono due personaggi le cui vicende personali sono legate, invece, alla Prima e alla Seconda guerra mondiale: Pietro Ghini, medaglia d’argento al valor militare, morto nel 1916 a soli 19 anni, e Marsilio Casalboni, che, ancora garzone, sarà spedito sul fronte russo nel secondo conflitto, da cui, per fortuna, farà ritorno. Il diario del periodo bellico redatto da Casalboni è stato donato l’anno scorso dagli eredi proprio alla Biblioteca Malatestiana. Tra le biografie di questi due soldati, compare un intermezzo meno tragico, con le vicende della coppia di fratelli ciclisti Canzio e Pippo Brasey che ci conducono nel mondo sportivo delle gare su due ruote del primo Novecento. Canzio è ricordato nella storia del ciclismo come uno dei primi partecipanti al Giro d’Italia. Suo fratello Pippo, invece, grande appassionato di sport in generale, oltre a correre su due ruote, seguiva la squadra ciclistica in qualità di massaggiatore.
L’approfondimento sulla storia di Cesenatico quest’anno è affidato alla penna di Manuela Ricci che ci illustra la vita e le opere del poeta Ferruccio Benzoni, a cui è stata appena intitolata una Passeggiata nel borgo marinaro.
La prima sezione ‒ quella delle Vite ‒ si chiude con un altro musicista, questa volta del Novecento, attraverso l'appassionato racconto della lunga carriera di Pino Novelli e della sua orchestra che intrattenne e fece danzare diverse generazioni.
La seconda parte del volume ‒ quella delle Storie ‒ quest'anno è dedicata ad approfondimenti di temi diversi tra loro: dal sigillo tardo quattrocentesco di Giovanni Battista Bertuccioli, cesenate di nascita e vescovo di Fano, alla riproposta di alcuni componimenti poetici di vario genere e stile, in onore delle ‘nobil donne’ di Cesena e di Vittoria Righi al momento della sua monacazione nel 1719.
La parte centrale della sezione si focalizza sulla celebrazione del 250esimo anniversario dell'elezione al soglio pontificio del concittadino Giovanni Angelo Braschi nel 1775, la cui figura è sapientemente ritratta da Marino Mengozzi.
Sempre al papa Braschi si ricollega l’analisi del progetto di Cosimo Morelli per il rifacimento della facciata del Ridotto, esaminato e spiegato dal professore Daniele Pascale Guidotti Magnani della Facoltà di Architettura della nostra città; mentre al nipote del pontefice, il duca Luigi Braschi Onesti, è dedicato uno scritto sul conferimento dell’Ordine di Carlo iii.
Come logica conseguenza degli scritti su Pio vi e sulla sua epoca, ecco che compare un breve approfondimento sulla figura di Joseph Baudot, soldato napoleonico morto a Cesena nel 1806 e sepolto in Sant'Agostino, chiesa dove si legge ancora affissa al muro l'iscrizione funebre.
A conclusione della seconda parte compaiono due testi di genere diverso: il primo prende in rassegna il regolamento della Piccola Casa della Provvidenza, pio istituto fondato alla fine dell’Ottocento per ospitare e istruire le giovani bisognose; il secondo, invece, è uno studio sulle alluvioni che nella prima metà del Novecento sconvolsero la zona cesenate e forlivese condotto da Paola Palmiotto dell’Archivio di Stato di Forlì attraverso l’analisi meticolosa e paziente delle carte conservate nell’Archivio di Stato.
Chiude il volume, come di consueto, lo spazio dedicato alle recensioni ‒ quest’anno è affidato a Gianfranco Lauretano il compito di recensire il romanzo di Giancarlo Domenichini, Ricordati di perdonarmi (Forlì, CartaCanta ed., 2024) ‒, alle segnalazioni bibliografiche e all’apparato documentale di approfondimento.
Quest’anno, il volume de ‘Le Vite dei cesenati’, oltre ad affrontare alcuni personaggi le cui vite hanno lasciato tracce e memorie nei posteri e nella storia della nostra comunità (come, per esempio, i ciclisti Brasey, il musicista Pino Novelli, per citarne alcuni), si incentra soprattutto su ‘piccole perle’ che la classe dirigente cesenate, vissuta tra Quattro e Ottocento, ha saputo lasciarci in eredità, a testimonianza del loro passaggio e della loro vita. Gli esempi spaziano dal campo musicale (con Giuseppe Biffi, musicista nativo di Cesena, attivo presso le Corti più in vista dell’Europa del XVI secolo) a quello letterario (con i versi cinquecenteschi in onore delle nobildonne cesenati, componimento anonimo conservato presso la Biblioteca Vaticana), da quello araldico (col sigillo del vescovo Bertuccioli, colui che fu committente della celeberrima pala con la Presentazione al Tempio dipinta da Francesco Francia per la nostra basilica del Monte) a quello architettonico (con la costruzione della nuova facciata del Ridotto, ammodernata a mo’ di arco trionfale in onore del pontefice concittadino Pio VI), fino al campo educativo, con la fondazione della Piccola Casa della Provvidenza, pio istituto di beneficenza istituito in favore delle giovani fanciulle disagiate della città, durante gli anni dei vescovati di Strocchi e Vespignani, promotori di una politica d'inclusione, in un clima culturale di attenzione alle masse, di aiuto verso i bisognosi, di educazione degli strati della popolazione meno abbienti, che porterà negli stessi anni alla nascita di altre realtà che saranno ricordati tra i capisaldi della educazione cesenate dalla fine dell'Ottocento in poi, come il ‘Lugaresi’ e la ‘Fondazione Almerici-Montevecchio’. Per celebrare degnamente il 250° anniversario dall'elezione del papa Braschi, a distanza di un solo mese dal Convegno nazionale tenutosi proprio in questa stessa Aula Magna della Malatestiana il 14 novembre scorso, il professore Marino Mengozzi ci narra in queste pagine la biografia di Pio VI, il primo dei due pontefici cesenati, salito al soglio nel 1775.