Minor consumo di suolo e Piano urbanistico generale, il Consiglio di Stato conferma la legittimità dell’operato del Comune

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Le ultime tre sentenze risalgono al 28 aprile, al 3 aprile e al 20 febbraio 2025

Data pubblicazione:

20 Maggio 2025

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Ad oggi sono sei le sentenze del Consiglio di Stato, cui si aggiungono quelle del TAR non appellate e quindi divenute definitive, che confermano la legittimità dell’operato del Comune in merito alla variante al Piano Regolatore Generale (PRG) del 2000. Tale variante ha comportato la riclassificazione di diverse aree del territorio comunale di Cesena come zone rurali, in conformità con quanto previsto dalla Legge Regionale 20 del 2000.

 

Queste pronunce attestano che l’Ente ha agito in maniera lineare e corretta, adottando una soluzione ampiamente motivata e pienamente rispettosa degli indirizzi regionali e delle politiche di tutela del territorio. Politiche che si fondano su un nuovo approccio urbanistico ispirato ai principi della sostenibilità ambientale, del contenimento del consumo di suolo e della rigenerazione urbana.

 

La vicenda risale agli anni 2014 e 2015, quando, con due delibere approvate dal Consiglio comunale, sono state introdotte misure di salvaguardia territoriale e urbanistica, a presidio del processo di redazione dei nuovi strumenti urbanistici comunali. Nel dettaglio, con la delibera di adozione della variante, il Comune ha disposto lo stralcio di tutte le previsioni edificatorie contenute nel PRG del 2000 che risultavano non ancora attuate. Di conseguenza, sono state riclassificate come agricole tutte le zone C (residenziali) e D (produttive) non ancora convenzionate o in corso di convenzionamento, per un totale di circa 428.000 mq di superficie utile lorda ad ambito polifunzionale e 72.000 mq ad ambito residenziale.

 

In tale contesto, l’Amministrazione ha stralciato anche l’area di proprietà degli appellanti, restituendole la classificazione originaria di territorio rurale e azzerandone la capacità edificatoria.

 

Le ultime tre sentenze del Consiglio di Stato risalgono al 28 aprile, al 3 aprile e al 20 febbraio 2025. A queste si aggiungono le decisioni del 5 novembre e del 26 luglio 2024, del 26 aprile 2022. In tutte le pronunce viene riconosciuta la piena conformità della variante al dettato normativo della Legge Regionale 20/2000.

 

La scelta del Comune di Cesena si configura, pertanto, come del tutto razionale e coerente con il principio di sviluppo sostenibile, che considera il territorio una risorsa da preservare e non da consumare.

Ultimo aggiornamento: 20/05/2025, 14:08

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