Cos'è
Siamo abbastanza forti per fare i conti con le ferite impresse nella nostra memoria? Quanti di noi invece trovano rifugio nel passato? E cosa succede poi quando l’artista lavora sull’energia custodita dagli oggetti? O quando l’energia della memoria si fa strada attraverso l’arte? Sabato 13 dicembre, alle ore 18:00, negli spazi espositivi della galleria d’arte Pescheria inaugurerà ‘(A)Memoria’, mostra del collettivo Stigma in collaborazione con il Comune di Cesena.
L’esposizione, a ingresso libero, rimarrà allestita fino a domenica 25 gennaio e sarà aperta al pubblico il venerdì, dalle ore 16:00 alle ore 19:00, sabato, domenica e festivi dalle ore 10:30 alle ore 12:30 e dalle ore 16:00 alle ore 19:00. Rimarrà chiusa il 25 dicembre e l’1 gennaio.
È il tema della memoria ad essere posto al centro del progetto del collettivo Stigma, ideato appositamente per la Galleria Pescheria di Cesena, sede intrinsecamente legata alla memoria del territorio che, in quanto tale, si presta ad essere un luogo funzionale alla costruzione dell’identità cittadina, tanto per il suo valore di testimonianza materiale della storia, quanto per il suo valore d’uso odierno, volto all’innovazione culturale e alla fruizione condivisa. Memoria del passato, certo, ma anche memoria del presente in prospettiva futura.
Il collettivo intende così affrontare le molteplici declinazioni del concetto di memoria, tentando di rispondere ad interrogativi esistenziali dalle infinite risposte, e sconfinando anche tra le pieghe profonde dell’a-memoria ovvero dell’oblio, della rimozione, dell’assenza.
‘Stigma’ è il risultato di una condizione che, al suo apparire, traccia un’incisione: l’opera. Ferita o feritoia che sia, lo stigma è come la traccia di un passaggio da dentro a fuori, e viceversa, doloroso o risanatore, indelebile, nel tempo del destino. Un’impronta comune, segnata dagli eventi imprevedibili che scandiscono la vita. Un respiro autentico, che spesso nella notte accoglie misteriose intuizioni, immaginazioni, e sorprende ogni volta.
STIGMA è un collettivo artistico dedito alla realizzazione periodica di progetti espositivi condivisi. Gli artisti che ne fanno parte provengono da percorsi formativi e professionali molto diversi, come diversi sono i linguaggi che utilizzano. Ciò permette loro di affrontare sia le tematiche prescelte, che il confronto con lo spazio-contenitore, da punti di vista molteplici e multiformi. Il collettivo è composto da: Adua Castellucci, Michela Mariani, Francesco Selvi, Roberta Baldaro, Caterina Nanni, Pietro Castellucci, Mariano Marini, Rudy Mazzoni.