Refezione scolastica e mensa, la risposta dell’Assessora Baredi all’interpellanza del consigliere comunale Marco Casali

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Nessun aumento per le famiglie ma una rimodulazione delle tariffe secondo ISEE

Data pubblicazione:

25 Settembre 2025

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“L’Amministrazione comunale ribadisce il proprio impegno a garantire un servizio di refezione scolastica di alta qualità, accessibile per tutte le famiglie, con una gestione attenta ai costi e alla equità sociale”. Lo ha ripetuto in sede di Consiglio comunale l’Assessora alla Scuola e ai Servizi per l’infanzia Maria Elena Baredi rispondendo a un’interpellanza presentata dal Consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Marco Casali.

 

Unico Comune a gestione diretta e interna del servizio di refezione scolastica

 

“Il nostro invito – commenta l’Assessora Baredi – è rivolto ai cittadini affinché verifichino i dati ufficiali per una valutazione informata e responsabile. Lo abbiamo fatto ieri sera insieme a circa 40 famiglie di studenti che frequentano le scuole del quarto e quinto circolo didattico a cui abbiamo spiegato che Cesena, a differenza delle città a noi più vicine quali Forlì, Rimini e Ravenna, che adottano un sistema misto di refezione scolastica appaltando il servizio ad un gestore esterno, dagli anni ‘80 ha investito significativamente nella refezione scolastica con nuove assunzioni, elevando la qualità del cibo (con una produzione media giornaliera di 3.600 pasti) e aumentando e migliorando le nuove infrastrutture. A conferma di questo impegno, nel prossimo breve futuro apriremo tre nuove cucine e mense presso i poli didattici di San Vittore, Osservanza e Carducci, garantendo così un servizio più efficiente e capillare. Il Comune inoltre ha scelto di puntare su un’alimentazione sana ed equilibrata per i propri bambini, con un’offerta che prevede l’80% di prodotti biologici e il restante 20% composto da alimenti di alta qualità certificati dall’Ausl. È questo un approccio che non solo assicura la sicurezza e la qualità dei pasti, ma rappresenta anche un investimento concreto a favore delle famiglie, che possono così contare su un servizio di refezione scolastica all’altezza dei loro bisogni”.

 

Nessun aumento per le famiglie ma una rimodulazione delle tariffe secondo ISEE

 

In relazione alle nuove tariffe per i pasti consumati dagli alunni delle scuole statali primarie e secondarie di primo grado del Comune di Cesena, entrate in vigore con l’inizio dell’anno scolastico 2025-26, l’Assessora spiega: “Alcuni parlano di un pesante aumento, definito ‘secondo aumento’ dopo quello già applicato a gennaio 2025, con incrementi fino a 800 euro annui per famiglie con due figli. In realtà, non siamo di fronte a un aumento, ma a una rimodulazione delle tariffe secondo le fasce Isee. A questo proposito, è fondamentale partire dai dati ufficiali e completi, che svelano la realtà dei fatti”.

 

“Fino a pochi anni fa, il costo medio di un pasto scolastico a Cesena era di circa 6,8 euro, di cui solo il 63% veniva coperto dalle famiglie e il restante 37% a carico della collettività. Le tariffe applicate variavano in base al reddito familiare, con esenzioni totali per i nuclei più vulnerabili e una copertura quasi totale del costo per quelli più abbienti. A causa dell’inflazione crescente, il costo industriale di un pasto è salito oltre gli 8 euro. Il Comune ha adeguato le tariffe da 4,3 a 5,1 euro mediamente, mantenendo la stessa proporzione di compartecipazione (63%) e limitando così il peso sulle famiglie. Per le famiglie con due figli, l’aumento massimo si è attestato intorno ai 120 euro annui”.

 

“Con l’avvio del nuovo anno scolastico è stata introdotta una revisione delle fasce ISEE, che non venivano toccate dal 2010, per rendere più equa la tariffazione e per rispondere alle esigenze delle famiglie economicamente più in difficoltà. La tariffa massima è stata spostata da 10.000 a 20.000 euro di ISEE, con l’introduzione di uno sconto di 1 euro per il secondo e successivi figli. Inoltre, è stato introdotto un costo simbolico anche per le famiglie con ISEE sotto i 5.500 euro, che finora non pagavano nulla. Questa rimodulazione comporta un aumento per le famiglie con reddito superiore a 20.000 euro (ad esempio, una coppia con un figlio e reddito annuo di 45.000 euro), mentre per tutte le altre fasce di reddito medio-basso si registrano riduzioni tariffarie anche significative”.

Ultimo aggiornamento: 25/09/2025, 13:55

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